Rsa in Toscana, negli ultimi due anni quasi il 24% delle strutture ha aumentato i prezzi

Rsa in Toscana, negli ultimi due anni quasi il 24% delle strutture ha aumentato i prezzi

05/05/2022



"Costi insostenibili per le famiglie”, dicono i sindacati. Come fare per ottenere il contributo integrativo pubblico sulla retta da pagare

Firenze 2 maggio 2022 – Dai 31mila agli oltre 46mila euro l'anno. Questo, secondo le cifre fornite dal sindacato Fnp Cisl Toscana, il costo che deve sostenere una famiglia che ha necessità di inserire un proprio caro non autosufficiente in una Rsa della regione. Un costo che, se completamente a carico dell'anziano e dei suoi parenti, è esorbitante. Se si fa domanda ai servizi territoriali e si ottiene il contributo pubblico, la cifra scende a 12mila-26.500 euro l'anno. Non sono però pochi soldi, nemmeno in questo caso.

“Da un'indagine alla quale abbiamo iniziato a lavorare in queste settimane – spiega Rossella Bugiani, responsabile delle politiche di genere di Fnp Cisl Toscana – risulta una grande disomogeneità di prezzo tra le Rsa toscane. Si va dagli 86,50 euro giornalieri di una struttura sulle colline di Albegna, nel comune di Sorano (Grosseto) ai quasi 213 euro al giorno di una situata a Capannori, nella piana di Lucca. La differenza di prezzo, sì, dipende da dove è collocata la struttura, se c'è il giardino, se le camere sono più accoglienti e hanno meno letti, ma sul livello di servizi tutta questa diversità tra strutture non c'è”. Costi elevatissimi, che rischiano di lievitare ulteriormente. Su un totale di 338 Rsa presenti nella regione, dal 2020 al 2022 sono "80, quindi il 23,6% del totale – sottolinea Bugiani – le Rsa che hanno aumentato il prezzo: mediamente di 3 euro in più al giorno”.

I posti letto nelle Rsa della regione sono quasi 14mila e attualmente le persone anziane non autosufficienti inserite dal servizio pubblico nelle strutture sono quasi 11mila. Delle 338 Rsa presenti nella regione, le strutture private sono 17, con 429 posti letto in totale. Nell'Asl Toscana centro sono 127 le Rsa accreditate, 99 nella Toscana Nord Ovest e 95 in quella Sud Est. Alcuni territori sono meno coperti e in quel caso per accedere alla Rsa prescelta bisogna mettersi in lista di attesa. A Pistoia, dove le Rsa hanno un costo più abbordabile che a Prato, ci sono maggiori difficoltà nel trovare posti liberi.

“In generale, però – commenta Bruno Pacini, referente della Cgil Toscana per il settore Rsa – non ci sono criticità in questo ambito. Anzi, c'è un eccesso di offerta che mette in crisi le Rsa già esistenti. Le risorse per la gestione di queste strutture sono insufficienti e per questo abbiamo chiesto di aprire un confronto con la Regione. Questo è un settore che va riformato. La popolazione vive sempre più a lungo e oggi per una famiglia questo tipo di supporto è diventato un bisogno primario”. Mentre alcune strutture chiedono più soldi, ci sono anche dei casi, già segnalati dai sindacati, di Rsa che fanno la corsa al ribasso. “Abbiamo per esempio scoperto – sottolinea Pacini - che una Rsa di Livorno fa pagare 1,30 euro per i tre pasti al giorno degli anziani. Come fanno a rientrare in questi prezzi? C'è sicuramente da dubitare della quantità e qualità dei pasti forniti”.

I sindacati smentiscono invece che ci sia una fuga di anziani verso Rsa fuori regione a causa dei costi troppo alti. “Forse dei casi isolati, ma qui in Toscana gli standard sono alti e i parenti degli anziani scelgono luoghi vicini alla propria residenza”. “Difficile comparare le quote delle Rsa, perché i livelli di assistenza – afferma l'assessora regionale al sociale, Serena Spinelli – sono molto diversi tra struttura e struttura e regione e regione. Per quanto ci riguarda, sulla quota sanitaria, che è carico del sistema sanitario, non ci sono rincari da anni, ormai. La quota sanitaria è sempre 53,50 euro. Come prevede la legge, c'è anche la quota sociale, che può arrivare a 53,50 euro, in base all'Isee della persona che viene inserita in Rsa”. La parte rimanente è a carico dell'anziano. Questo sempre che si faccia richiesta di ingresso in Rsa tramite i servizi pubblici territoriali. Altrimenti il costo per la struttura è totalmente a carico della famiglia. Ecco, in dettaglio, come funziona.

Come si accede alle Rsa
Dal 2017 è operativa la cosiddetta 'libera scelta', ovvero la possibilità per i cittadini di scegliere liberamente la struttura residenziale per anziani non autosufficienti. Due sono le strade per accedere nelle Rsa. In forma privata, scegliendo la struttura, concordando con la direzione tempi e modalità d'ingresso, con la tariffa privata che è totalmente a carico dell'assistito e della sua famiglia, oppure tramite i servizi territoriali. In questo caso occorre rivolgersi al PuntoInsieme più vicino: è lo sportello di prima accoglienza e ascolto per le persone non autosufficienti e le loro famiglie, con gli operatori che aiutano a compilare la modulistica richiesta.

La valutazione della gravità della non autosufficienza viene poi svolta dall'unità di valutazione multidimensionale, Uvm, che predispone e condivide con l'assistito e la sua famiglia il Pap, cioè il progetto assistenziale personalizzato. Se il Pap stabilisce che è opportuno l'ingresso nelle Rsa, l'assistito entra in graduatoria. Quindi, dal momento della comunicazione del diritto al titolo d'acquisto (cioè al contributo pubblico, composto da quota sanitaria e sociale) da parte dei competenti servizi sociosanitari territoriali, si hanno 10 giorni lavorativi di tempo per indicare la struttura prescelta tra quelle accreditate, riportate nel portale regionale delle Rsa, e per comunicare la scelta ai servizi competenti. Quando i servizi territoriali competenti ricevono la comunicazione della struttura prescelta da parte dell'assistito o suo legale rappresentante, autorizzano l’ospitalità dell'anziano entro i successivi 2 giorni lavorativi. La data di ingresso viene concordata tra assistito, servizi competenti e struttura prescelta e deve essere fissata entro e non oltre 5 giorni lavorativi dalla comunicazione all’assistito della disponibilità del posto.

La quota a carico del pubblico si suddivide in sanitaria e sociale. La quota sanitaria, uguale in tutta la Toscana, è a carico della Regione e viene erogata tramite l’azienda Usl di appartenenza direttamente alla struttura scelta dal cittadino. Rappresenta circa il 50% della retta. Esistono diverse quote, in base alle diverse intensità dei livelli di assistenza necessari. La maggior parte degli anziani è inserita nel modulo base con una quota sanitaria giornaliera di 53,32 euro. La quota sociale (o quota alberghiera) è a carico del Comune di residenza per un importo massimo di 53,50 euro al giorno. In questo caso è previsto un contributo anche da parte dell'assistito e della sua famiglia in base al reddito-isee.

 

(La Nazione 2 maggio 2022)